FFM26: contagiati dal virus della competizione
- emf26 Ressort Kommunikation
- 20 ago
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Cosa pensa della Festa Federale di Musica una direttrice di successo? Isabelle Ruf-Weber è la decana dei direttori svizzeri. Conversazione su concorsi, giurati e la necessaria serenità. Isabelle Ruf-Weber apprezza il fatto che la preparazione al concorso aumenti la qualità musicale e promuova la coesione di un’orchestra. Interview: Theo Martin
Che significato ha per lei, personalmente, la Festa Federale di Musica?
La Festa Federale di Musica è per me una delle occasioni per competere amichevolmente con altre orchestre, così da determinare la posizione delle società e dei direttori partecipanti. Ma offre anche la meravigliosa opportunità di socializzare e di fare incontri stimolanti. In passato pensavo che il vero fare musica in comunità non si potesse conciliare con il concetto di concorso. Che fosse la pura ambizione di realizzare il testo di un’opera musicale nel modo più adeguato possibile a generare gioia ed entusiasmo nell’orchestra e aumentarne la qualità musicale. I concorsi, invece, lasciano sul campo pochi vincitori e molti delusi.
È ancora così?
Dirigendo l’orchestra di fiati di Neuenkirch ho cominciato a ripensarci. Ho trovato una squadra molto motivata, aperta alle novità e pronta a prepararsi intensamente a un concorso confrontandosi approfonditamente con due brani. Senza grande pressione, un eccessivo carico di prove o il rinforzo delle sezioni, nella società si è sviluppata una straordinaria dinamica. Sono arrivati i primi successi, e tanto l’insieme quanto ogni singolo musicante hanno guadagnato qualità e sicurezza. Grazie a questa esperienza positiva, raggiunta senza eccessive ambizioni e senza un’ostinata ricerca della vittoria, sono stata contagiata dal virus della competizione, cambiando così il mio atteggiamento critico nei confronti dei concorsi musicali. Naturalmente, consapevole che un lavoro d’insieme efficace è possibile anche senza partecipare a concorsi.
La Festa Federale di Musica offre a tutte le società motivate la possibilità di raccogliere preziosi stimoli durante la preparazione. In questo modo, oltre alla semplice posizione in classifica, è possibile aumentare la qualità musicale e favorire la coesione dell’orchestra.
Quali ricordi personali ha delle precedenti Feste Federali di Musica?
In qualità di direttrice, mi piace ricordare le due vittorie in prima categoria e la molto apprezzata esibizione in categoria Eccellenza a San Gallo con l’orchestra di fiati di Neuenkirch. È stata una meravigliosa ricompensa per lo sforzo fatto e la conferma di aver imboccato la strada giusta. Questi successi hanno inoltre messo in circolo delle forze per realizzare progetti innovativi al di fuori del periodo di concorso. Come esperta, mi piace ricordare il periodo in cui ho potuto fare le mie prime esperienze di recluta insieme ai miei colleghi.
Cosa non vede l’ora di fare a Biel/Bienne?
Sono felice all’idea di ascoltare di nuovo così tante orchestre. Questa volta non sono attiva come direttrice e, come esperta, posso concentrarmi totalmente sulle esecuzioni del concorso. Categoria e tipo di organico non hanno alcuna importanza. Mi piace anche scrivere referti costruttivi che, oltre alla semplice valutazione dello stato attuale, contengono suggerimenti per il miglioramento e consigli per i direttori, le sezioni e i solisti. Sono anche felice di rincontrare molte persone che conosco e con le quali ho altrimenti pochissimi contatti. Aspetto anche con piacere il fecondo scambio di idee con altri esperti. La musica unisce!
[Image:] Un’esperienza positiva ha cambiato l’atteggiamento critico di Isabelle Ruf-Weber nei confronti dei concorsi musicali.
Quale sfida affrontano gli esperti?
A una Festa Federale di Musica partecipano moltissime società; questa volta a Biel/Bienne saranno 550. Per gestire bene il lungo tempo di presenza come esperta, per me è molto importante rimanere mentalmente e fisicamente in forma e fresca. Gli organizzatori creano le migliori condizioni con un piano delle esecuzioni ideale e anche con abbondanti pasti e bevande. Attribuisco particolare importanza anche agli appunti presi durante e subito dopo le esecuzioni da valutare, in modo da poter ricostruire bene la sera come, per esempio, una determinata formazione ha suonato la mattina presto.
Come è cambiata la qualità delle orchestre partecipanti?
In base alla mia esperienza di lunga data nelle giurie, la qualità di tutte le categorie è migliorata, anche se non esattamente nello stesso modo in ogni regione della Svizzera. Per questo sviluppo positivo bisogna ringraziare la solida promozione delle nuove leve nelle scuole di musica e le buone offerte di formazione e perfezionamento per i direttori. È importante continuare a coltivare questi prerequisiti e a entusiasmare i giovani per il nostro meraviglioso hobby, anche se l’offerta di attività per il tempo libero è in costante crescita. Il numero parzialmente calante di allievi di strumenti a fiato nelle scuole di musica dovrebbe darci una mossa. Cerco di dare il mio contributo dirigendo orchestre giovanili e svolgendo seminari per direttori di livello inferiore e medio. Anche le società sono chiamate a contribuire a plasmare il futuro musicale con progetti innovativi.
Come vede il futuro di questi festival?
L’importante è che continuino a esistere, per tutte le categorie e tutti i tipi di organico. Le diverse offerte agonistiche della Svizzera sono esemplari. Le società dovrebbero approfittare di questa offerta così variegata e promuovere lo sviluppo musicale e la propria coesione con un’intensa preparazione al concorso. I direttori sono il motore e i motivatori di questo processo.
Ha un messaggio personale per il pubblico e i musicanti?
Con tutta la serietà di un concorso, il piacere di fare musica e stare con persone con la nostra stessa passione non dovrebbe andare perso. Un po’ di serenità invece di un’ostinata ricerca della vittoria è utile quando bisogna suonare, ma anche quando viene annunciata la classifica. I risultati sono delle istantanee dipendenti da vari fattori e non dovrebbero quindi essere sopravvalutati. Vanno invece accettati e visti come il prodotto di un prezioso processo di sviluppo e forniscono indicazioni per il futuro lavoro della società. Raccomando al pubblico e ai musicanti di ascoltare le esecuzioni delle altre società e di diverse categorie e organico, come fonte di ispirazione. Guardando al nuovo e al di là del proprio ambito, si allarga il proprio orizzonte musicale.



